Masseria Surani sta già dimostrando il suo grande potenziale del produrre grandi vini, che avevamo intuito nel 2014. Il nostro progetto si è concentrato sulle varietà autoctone di Primitivo, Negroamaro e Fiano le quali consideriamo migliori per il fresco suolo calcareo e argilloso, di un rosso intenso.
La nostra filosofia è sempre guidata da un approccio bilanciato per ottenere l'ottimale qualità e espressione del luogo. Una matrice flessibile determina un rispetto per la tradizione capace di valutare il beneficio di un'interpretazione moderna. Oggi, i nostri vigneti sono allevati guyot ad alta densità e basse rese per ottenere vini espressivi, perfetti da godere a tavola.


Giancarlo Tommasi ha posto le basi per l'organizzazione della cantina e il recupero o reimpianto dei vigneti nel corso dei primo biennio.
Un progetto ambizioso come Masseria Surani richiede una presenza costante, e così oggi, l'enologo Fabio Mecca Paternoster, si è affiancato a Giancarlo nella supervisione dei vigneti e dei vini dell'azienda.
Fabio Mecca Paternoster spiega che "il lavoro inizia con la valutazione del limite e delle potenzialità di ogni parcella, per poi educare la vite a realizzarne le potenzialità.
Facciamo del nostro meglio per estrarre la personalità dell'uva, e lo facciamo per ogni parcella e appezzamento in base all'aspetto, terreno e clima. Il nostro lavoro inizia con la potatura invernale e prosegue fino a quando non siamo soddisfatti che i vini siano pronti per lo scaffale".
“Masseria Surani rappresenta un lavoro sinergico a quattro mani con Giancarlo. Il confronto è costante e assieme avvaliamo ogni passo sia in vigna, sia in cantina. Sento un enorme senso di responsabilità verso questa cantina, così importante per la famiglia Tommasi”. Fabio Mecca Paternoster, enologo di Masseria Surani


Cantina
La cantina è costruita adiacente alla storica costruzione agricola del primo Novecento.


Sono presenti tutti i macchinari, le tecnologie e le vasche di acciaio inox a garanzia che tutte le fasi di vinificazione siano seguite con la massima attenzione e cura.
L’affinamento dei rossi avviene in botti di Rovere di Slavonia da 25 ettolitri, mentre il Primitivo Riserva fa anche una sosta in tonneaux da 500 litri.